Perché scegliere di affidarsi a un fotografo professionista.

"..solo dei punti di vista..." exterior views of the Rho Fiera Milano pavilions

L’avvento della fotografia digitale ha portato a credere che le tecniche utilizzate dai professionisti possano essere alla portata di tutti: mi spiace deludere qualcuno, non è così!

Nel corso degli anni mi sono sentito dire spesso: “Ho da poco comprato a mio figlio una buona macchina fotografica che fa delle foto fantastiche e se ho bisogno mi affido a lui”.
Bene, bravo, mi verrebbe da dire!

Peccato però, che il solo fatto di possedere una buona fotocamera, anche se fosse la migliore, con la tecnologia più innovativa, o anche uno smartphone di ultima generazione, di quelli che fanno tutto da soli tranne il caffè (per adesso), non è – e sottolineo non – sufficiente per autoproclamarsi fotografi.

Il fotografo professionista è ben altra cosa!

Il fotografo come scrittore.

Mi piace paragonare la figura del fotografo a quella dello scrittore: non basta avere un ottimo programma di scrittura – di quelli che ti correggono le parole o addirittura le suggeriscono -, per avere garanzie di diventare emuli di Hemingway, Eco, ecc.
Le immagini fotografiche sono importanti per il fotografo tanto quanto lo sono le parole per lo scrittore per poter descrivere e comunicare meglio il proprio pensiero, e non è sufficiente conoscere la lingua e le regole grammaticali per essere uno scrittore così come non è sufficiente il solo possedere una buona macchina fotografica per considerarsi un fotografo professionista.

Il fotografo professionista fa la differenza. Come?

Non si finisce mai di imparare”, dice un proverbio popolare, e io aggiungo anche che “non si finisce mai di studiare”.

Il fotografo professionista costruisce e migliora il proprio “linguaggio fotografico” e affina il proprio stile grazie ad anni di studio, di investimenti in termini economici e di tempo: lo fa sin dall’inizio e lo farà per tutta la durata della sua carriera professionale, e, per quel che mi riguarda, per tutta la vita.
Il fotografo professionista è colui che è in grado di gestire e controllare  la luce, che ha il pieno controllo della composizione, che possiede doti di creatività e, ultimo ma non meno importante,  ha le  competenze e la conoscenza dei software per gestire quella sconosciuta ai più, e a volte misconosciuta,  post-produzione (argomento quest’ultimo che merita  un approfondimento e quindi mi riservo di  trattarlo in un prossimo articolo).

Tutti gli elementi che ho elencato consentono di modificare, migliorare, enfatizzare i contenuti delle fotografie: sono tutti fattori che per il fotografo professionista rappresentano la sintassi e la grammatica del “linguaggio” fotografico attraverso il quale riesce a raccontare delle storie.

Il fotografo professionista respira e si nutre di fotografia, tutti i giorni!

La fotografia realizzata da un professionista è il frutto del suo bagaglio culturale ed esperienziale; le sue immagini nascono da una attenta analisi del soggetto e del contesto dentro il quale esso vive e prende forma: non è colui che affida l’esito delle fotografie esclusivamente alle prestazioni della propria fotocamera, neanche se fosse la più performante sul mercato.
Il fotografo professionista, in realtà, gestisce ed “addomestica” le strabilianti prestazioni e funzioni della macchina fotografica.

In sintesi: non è la fotocamera che fa la fotografia ma chi le sta dietro perché la macchina è solo lo strumento tecnico che, una volta che il dito indice ha pigiato sul pulsante di scatto, ha il compito di restituire e concretizzare su di un sensore digitale, (o su una pellicola), il frutto di un ragionamento, di un’idea, di un pensiero astratto cioè di un processo mentale che ha avuto inizio molto prima che il dito indice azionasse l’otturatore attraverso una piccola pressione.

Viene da sé che se non fosse così i fotografi sarebbero solo dei semplici operatori!

E’ solo il fotografo professionista – e non l’entourage della parentela e delle amicizie che possiedono una fotocamera, magari ricevuta in regalo per il compleanno – a possedere quel completo bagaglio di conoscenze, competenze ed esperienze che consentono di realizzare in modo efficace ed efficiente il lavoro affidatogli.

Il fotografo è un costo o un investimento?

La comunicazione è diventata ormai il motore del mondo, tuttavia, ho la netta percezione a che molte aziende facciano ancora fatica a riconoscere il valore di una comunicazione efficace.
L’onere da sostenere per un servizio fotografico realizzato da un professionista, uno di quelli che possegga tutte le caratteristiche che ho elencato prima, non deve essere considerato un costo a perdere ma dovrebbe essere considerato come un alleato e un investimento per il proprio business.
A questo punto abbiamo ormai appurato che foto di pessima qualità dal punto di vista estetico e compositivo, tanto da risultare casuali e caotiche – e qui sto usando due eufemismi – compromettono l’efficacia della comunicazione, che siano esse relative a un progetto architettonico o a  qualsivoglia altro soggetto: affidarsi ad un fotografo professionista significa, come abbiamo capito, ottenere una  presentazione adeguata dei propri prodotti e quindi  comunicare in modo più efficace alle persone, potenziali clienti,  facilitandone  la conversione in clienti di fatto.

Ad esempio, nel campo immobiliare, materia più vicina al mio settore professionale, l’83 per cento degli acquirenti ritengono che le fotografie delle case messe online dalle immobiliari siano importanti.
Secondo la rivista Forbes  le case non corredate da una documentazione fotografica non andrebbero, addirittura,  neanche messe in rete.
E’ stato appurato, inoltre, che le  foto di qualità catturino l’attenzione di un maggior numero di potenziali clienti, e contribuiscono a collocare l’immobile stesso in una fascia più alta di mercato, che si traduce semplicemente in un maggior profitto.

In conclusione: perché scegliere di affidarsi a un fotografo professionista?

Beh, a voi l’ardua (forse no) sentenza!

 

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